Blue Eye Samurai – recensione
Una delle serie animate più sorprendenti e coinvolgenti che Netflix ha tirato fuori nell’ultimo periodo è sicuramente “Blu Eye Samurai“, disponibile dal 3 novembre 2023.
Si tratta di una storia ambientata nel Giappone del periodo Edo, che segue le avventure di Mizu, una giovane guerriera di sangue misto che cerca vendetta contro quattro occidentali che hanno distrutto la sua vita. La serie è un mix di azione, dramma, mistero e violenza, con una trama avvincente e dei personaggi ben caratterizzati.
“Blu Eye Samurai” è stata creata da Amber Noizumi e Michael Green, quest’ultimo noto per aver scritto sceneggiature di film come “Logan – The Wolverine”, “Blade Runner 2049” e “Alien: Covenant”.
Il cast vocale originale è composto da attori famosi come Maya Erskine, Brenda Song, Kenneth Branagh e George Takei. La versione italiana vanta invece le voci di Francesca Manicone, Valentina Favazza, Laura Lenghi, Luca Ward e Massimo Corvo.
La serie ha ricevuto un’accoglienza molto positiva da parte della critica e del pubblico, ottenendo un punteggio di 8,7 su IMDb e di 92% su Rotten Tomatoes. Tra i punti di forza sono stati elogiati lo stile grafico, la colonna sonora, la sceneggiatura e le interpretazioni vocali.
Ed è grazie a questo particolare stile grafico e alle atmosfere che si ispirano a diversi elementi della cultura giapponese come il bushido, il codice d’onore dei samurai, il kabuki, il teatro tradizionale, e il jidaigeki, il genere cinematografico che narra le vicende del Giappone feudale. Inoltre, la serie presenta alcuni riferimenti storici, come il grande incendio di Edo del 1657 e la figura dello shogun Tokugawa Ietsuna.
Queste sono solo alcune delle curiosità che possiamo dirvi su “Blu Eye Samurai”, senza scendere nei particolari della trama per paura di spoiler, una serie che vi consigliamo caldamente se avete un po’ amato Kill Bill.
Blue Eye Samurai - trailer
Anno: 2023
Durata: 40 min | 8 episodi | 1 stagione
Genere: avventura, fantastico
Studio: Netflix Animation